Pubblicato dal
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
Istituito nel 1969
SCHIZOFRENIA
Un’utile “malattia” psichiatrica
Resoconto e raccomandazioni
sulle false asserzioni in merito
ai disturbi mentali
NOTA IMPORTANTE
Per Il Lettore
Di seguito vi sono alcuni fatti che smentiscono la
pretesa di alcuni psichiatri di essere l’unica
autorità sul soggetto della salute mentale e sui
“disturbi” mentali:
1. I “DISTURBI” PSICHIATRICI NON SONO
MALATTIE. Nella medicina esistono criteri precisi:
per definire una condizione come malattia si deve
dimostrare ed accertare un gruppo prevedibile di
sintomi e la loro causa o la comprensione della loro
fisiologia (funzione). Brividi e lamentare un dolore o
sentirsi stanchi sono sintomi. La malaria e il tifo sono
malattie. L’esistenza delle malattie viene comprovata
tramite riscontro oggettivo e test fisiologici.
L’esistenza delle malattie mentali, invece, non è mai
stata provata tramite criteri medici.
2. GLI PSICHIATRI SI OCCUPANO SOLO
DI “DISTURBI MENTALI”, NON DI MALATTIE
ACCERTATE. Mentre la medicina ufficiale cura le
malattie, la psichiatria riesce solamente ad occuparsi di
“disturbi”. In assenza di una causa o di una fisiologia
conosciuta, un gruppo di sintomi, osservati in differenti
pazienti, viene definito come disturbo o sindrome. Il dott.
Joseph Glenmullen dell’Università di Harvard, afferma
che in psichiatria “tutte le diagnosi sono solamente
delle sindromi (o disturbi), gruppi di sintomi che si
suppone siano in relazione l’uno con l’altro, non delle
malattie”. Come osserva il dottor Thomas Szasz,
professore emerito di psichiatria “Non esistono esami
del sangue o un altro tipo di esami biologici per
accertare la presenza o l’assenza di una malattia
mentale, mentre invece tali esami esistono per la
maggior parte delle malattie fisiche”.
3. LA PSICHIATRIA NON HA MAI STABILITO
LA CAUSA DI ALCUN “DISTURBO MENTALE”.
Enti leader nel settore della psichiatria, quali la World
Psychiatric Association e il National Institute of
Mental Health americani ammettono che gli psichiatri
non conoscono né le cause né le cure per i disturbi
mentali, e neppure che cosa causino ai pazienti i loro
“trattamenti”. Sono solo in possesso di teorie e opinioni
contrastanti sulle diagnosi ed i metodi e, anche in
relazione ad essi, mancano totalmente di qualsiasi base
scientifica. Uno dei passati presidenti della World
Psychiatric Association aveva dichiarato: “È passato il
tempo in cui gli psichiatri consideravano di poter curare
il malato mentale. In futuro il malato mentale dovrà
imparare a convivere con la sua malattia”.
4. LA TEORIA CHE I DISTURBI MENTALI
DERIVANO DA UNO “SQUILIBRIO BIOCHIMICO”
DEL CERVELLO È UN’OPINIONE NON
DIMOSTRATA, NON UN FATTO. Una delle
teorie psichiatriche prevalenti (vitale per la vendita di
farmaci psicotropi) è che i disturbi mentali siano
causati da uno squilibrio biochimico nel cervello. Al
pari di altre teorie psichiatriche, non esistono prove
biologiche né di altro tipo a sostegno di ciò. Il ricercatore
Elliot Valenstein, rappresentante di un nutrito
gruppo di esperti di medicina e biochimica, e autore
del libro Blaming the Brain, dice: “Non esistono test
per accertare lo stato biochimico del cervello di una
persona mentre è in vita.”
5. IL CERVELLO NON È LA VERA CAUSA DEI
PROBLEMI NELLA VITA. Le persone, nella loro
vita, hanno esperienza di problemi e turbamenti che
potrebbero sfociare in problemi mentali, a volte molto
gravi. Ma il dire che tali problemi siano causati da
“disturbi cerebrali” incurabili, e che essi possano
essere alleviati solamente da pillole pericolose, è
disonesto, dannoso e, spesso, letale. Tali farmaci sono
spesso più potenti di un narcotico e in grado di
portare qualcuno a commettere atti violenti o il
suicidio. Essi mascherano la vera causa dei problemi
nella vita e debilitano l’individuo, negandogli l’
opportunità di una vera guarigione e la speranza per
il suo futuro.
INDICE
INTRODUZIONE:
Nel disperato bisogno di aiuto ..........2
CAPITOLO UNO:
Danneggiare il vulnerabile ................5
CAPITOLO DUE: Inganno
diagnostico e tradimento ................11
CAPITOLO TRE: Realizzare
la salute mentale per davvero ..........17
Raccomandazioni ............................21
Il Comitato dei Cittadini per i
Diritti Umani Internazionale ............24
SCHIZOFRENIA
Un’utile “malattia” psichiatrica
TM
Talvolta la vita riserva delle vere e proprie
sfide. Talvolta è addirittura difficile viverla. E
una famiglia che si ritrova, fra i propri cari,
una persona seriamente affetta da turbe psichiche
e comportamenti irrazionali che può
sprofondare nella disperazione nel tentativo di risolvere
una simile situazione.
E a chi bisogna rivolgersi in casi del genere?
Secondo gli psichiatri, si dovrebbe chiedere consulenza
a loro, in quanto esperti di salute mentale.
La dottoressa Megan Shields, medico di famiglia che
ha praticato la professione
per più di venticinque anni
ed è un consigliere del
Comitato dei Cittadini per i
Diritti Umani, avverte: “Gli
psichiatri non sanno nulla
della mente, trattano l’individuo
considerandolo un
organo (il cervello) e sono
interessati alla spiritualità,
alla medicina standard e
alla cura vera e propria
tanto quanto un carnefice è
interessato a salvare vite
umane”.
Nel film “A Beautiful
Mind”, premiato con diversi
premi Oscar, il vincitore del premio Nobel John Nash, fa
affidamento sull’ultima portentosa scoperta, da parte della
psichiatria, di uno psicofarmaco che previene ricadute della
sua “schizofrenia”. Ma si tratta di una pura e semplice finzione
cinematografica: lo stesso Nash contesta la descrizione
che il film ha lasciato di lui come di una persona che assume
“nuovi farmaci” nel periodo in cui fu insignito del Premio
Nobel. Nash non assumeva psicofarmaci da oltre ventiquattro
anni ed è guarito dalla sua malattia con mezzi naturali.
Non s’intende qui suggerire che chiunque stia prendendo
farmaci prescritti per risolvere problemi psichiatrici
dovrebbe smettere immediatamente. Tuttavia, visti gli
effetti collaterali alquanto deleteri di queste sostanze, nessuno
dovrebbe smettere di farne uso senza consultare un
medico competente (non uno psichiatra).
Si tenga conto, però, che esistono davvero delle soluzioni
reali per i problemi mentali gravi e queste non comportano
i rischi e gli errori da cui la psichiatria invece è
caratterizzata.
Da parte degli psichiatri o degli psicologi, sostenere
che le malattie mentali gravi non sono diverse da problemi
cardiaci, da una cancrena alla gamba o da un semplice
raffreddore.
Ecco cosa afferma
in merito il professore
emerito di psichiatria
dell’Università Syracuse di
New York, Thomas Szasz:
“Se si vogliono considerare
le malattie mentali come
malattie fisiche, allora se ne
dovrebbero avere prove
biochimiche e patologiche”.
Inoltre: “Affinché una
malattia possa avere un
qualche valore scientifico,
si dovrebbe in qualche
modo poterla sperimen
tare, valutare o esaminare
con criteri scientifici, per esempio per mezzo di un’analisi
del sangue o di un elettroencefalogramma [rilevazione
dell’attività elettrica del cervello].
Se non si può misurare – e questo è il caso delle
cosiddette malattie mentali – allora l’espressione stessa
“malattia” è nel migliore dei casi una metafora e nel peggiore
dei casi un mito; ne consegue che sperare di poter
trattare queste presunte malattie è, allo stesso modo,
un’impresa senza alcunché di scientifico”. 1
D’altro canto, vi è un’abbondante documentazione
di casi concreti a riprova del fatto che alcune malattie
INTRODUZIONE
Nel disperato bisogno di aiuto
I NT RO D U Z I O N E
Ne l d i s p e r a t o b i s o g n o d i a i u t o
2
“Gli psichiatri non sanno nulla
della mente, trattano l’individuo
considerandolo un organo (il cervello)
e sono interessati alla spiritualità,
alla medicina standard e alla cura
vera e propria tanto quanto un
carnefice è interessato a
salvare vite umane”.
– Dottoressa Megan Shields, medico di famiglia,
membro del consiglio consultivo del CCDU
Internazionale
fisiche reali – ciascuna con una propria ben precisa
patologia – possono avere effettivamente delle gravi
ripercussioni mentali e comportamentali su un paziente.
Ma la psichiatria ignora del tutto il peso di tali
evidenze scientifiche, preferendo individuare una singolare
eziologia basata su delle dubbie malattie e sui
presunti (e mai dimostrati) squilibri chimici del cervello;
come se non bastasse, queste acrobazie dell’ingegno
limitano giocoforza le pratiche psichiatriche a dei trattamenti
brutali che non raggiungono altri risultati se
non un danneggiamento permanente del cervello e
della vita stessa dei pazienti.
E del resto, completamente all’oscuro di cosa
siano davvero la mente, il cervello o le cause fondamentali
dei disturbi mentali gravi, la psichiatria si
diletta tutt’oggi a bruciare i tessuti cerebrali con l’elettroshock,
a lacerarli con operazioni di psicochirurgia
e a indebolirli con psicofarmaci. Assolutamente
ignoranti rispetto alla materia in cui dovrebbero essere
degli esperti, costoro sembrano preferire espedienti
draconiani come “buttare una bomba a mano sul
quadro di comando per aggiustarlo”. Potrebbe
sembrare impressionante, ma così facendo essi
distruggono numerose vite, non curano alcunché,
costando fra l’altro miliardi di dollari dei contribuenti
ogni anno.
È chiaro che distruggendo delle parti di cervello
un paziente diventa più docile e arrendevole; ma
anche meno vivo. Oltretutto, un simile intervento
non scalfisce neppure il disturbo mentale originario
(che permane), lo reprime soltanto. Però è questo il
trattamento adoperato dalla psichiatria con gli individui
mentalmente disturbati.
Le informazioni di questa pubblicazione sono un
avvertimento per coloro che stanno sperimentando
serie difficoltà nella vita, oppure per coloro che conoscono
altri che hanno simili difficoltà e stanno cercando
risposte.
Le alternative ai trattamenti psichiatrici esistono.
Vanno individuate e sostenute poichè possono
risanare e ricostruire. E funzionano. La psichiatria
dovrebbe essere evitata, perchè separa, distrugge e
non "cura".
Jan Eastgate
Presidente CCDU Internazionale
I NT RO D U Z I O N E
Ne l d i s p e r a t o b i s o g n o d i a i u t o
3
La schizofrenia non è un'anomalia
fisica e, di conseguenza, non
deve essere considerata una
malattia.
I primi pazienti a cui fu diagnosticata
la schizofrenia – si scoprì in
seguito – soffrivano di un’infiammazione
al cervello, provocata
da virus, che dava come risultato
dei comportamenti bizzarri.
Le sostanze neurolettiche usate
per il trattamento della schizofrenia
provocano danni al sistema
nervoso che, di riflesso, diventano
permanenti; in certi casi causano
persino la morte.
Degli studi svolti sui trattamenti
mostrano una percentuale di
successo maggiore nei paesi più
poveri (dove i farmaci neurolettici
sono stati usati su un minor
numero di pazienti) rispetto ai
paesi più ricchi.
Come hanno dimostrato altri
studi, la violenza efferata non è
altro che un effetto collaterale
documentato sia dell’assunzione
di psicofarmaci, sia dell’astinenza
dagli stessi.
3
4
5
FATTI IMPORTANTI 12
CAPITOLO UNO
CAP I TO LO U N O
D a n n e g g i a r e i l v u l n e r a b i l e
5
La maggior parte delle persone continua a credere
che la principale funzione della psichiatria
sia la cura di pazienti affetti da disturbi
mentali gravi e pericolosi. La più marcata di
queste condizioni fu denominata dementia
praecox dallo psichiatra tedesco Emil Kraepelin alla
fine dell’800 e fu ribattezzata “schizofrenia” dallo psichiatra
svizzero Eugen Bleuler nel 1908.
Lo psichiatra E. Fuller Torrey afferma che
Kraepelin “pose il sigillo medico finale sul comportamento
irrazionale dandogli
un nome e classificandolo.
Ora il comportamento
irrazionale compare
di diritto tra i
disturbi medici in quanto
ha un nome. ... Il sistema
di classificazione di
Kraepelin ha continuato
a dominare la psichiatria
fino al presente, non perché
si è dimostrato valido
... ma perché è stato il
biglietto da visita del
comportamento irrazionale
nella medicina”.2
Tuttavia, Robert Whitaker, autore del libro Mad
in America, dice che i pazienti diagnosticati da
Kraepelin con dementia praecox in verità soffrivano di
una malattia causata da un virus, encephalitis lethargica
[infiammazione del cervello che causa letargia]
malattia sconosciuta ai medici di quel tempo: “Questi
pazienti camminavano in modo strano e soffrivano di
tic facciali, spasmi ai muscoli e improvvisi attacchi di
sonno. Le loro pupille reagivano in modo pigro alla
luce. Inoltre sbavavano, avevano difficoltà nell’inghiottire,
erano continuamente costipati, ed erano
incapaci di completare atti fisici di propria volontà”.3
I testi di Kraepelin non sono stati revisionati per
rendersi conto che la schizofrenia è un problema fisico
diagnosticato scorrettamente e non curato: “La
schizofrenia era un concetto troppo vitale per legittimare
a livello medico la professione psichiatrica... I
sintomi fisici della malattia furono abbandonati silenziosamente...
Quello che rimase come caratteristica
principale furono i sintomi mentali: allucinazioni,
manie e pensieri strani”, afferma Whitaker.
La psichiatria continua tuttora a considerare la
“schizofrenia” una malattia
mentale sebbene, dopo
oltre un secolo di ricerche,
non sia emersa una sola
prova oggettiva della sua
esistenza come malattia
vera e propria o come
anomalia fisica del cervello
a se stante.
Controllare le
persone con gli
psicofarmaci
I neurolettici prescritti
per la schizofrenia,
chiamati anche antipsicotici, furono sintetizzati dai
francesi per “intorpidire il sistema nervoso durante le
operazioni chirurgiche”. Gli psichiatri impararono
molto presto che in alcuni pazienti questi psicofarmaci
possono provocare i sintomi del morbo di
Parkinson e dell’encefalite letargica.4
Le sostanze psicotrope danneggiano il sistema
extrapiramidale (EPS), quella vasta e complessa rete
di fibre neurali che regolano le funzioni generali del
corpo; ci si ritrova, in definitiva, con rigidità dei
muscoli, spasmi, svariati movimenti involontari. 5
La discinesia tardiva, invece, è l’incapacità permanente
di controllare il movimento di labbra, lingua,
“Diagnosticare qualcuno come schizofrenico può
apparire scientifico, specialmente quando la
biopsichiatria continua ad affermare che la causa è
una malattia cerebrale genetica. Ma quando si fa un
passo avanti e si osserva da lontano quello che
realmente stanno facendo questi ricercatori, ci si
chiede come possano giustificare il loro lavoro. ...
Questa non è scienza”.
– Dott. Ty C. Colbert,
Blaming Our Genes , 2001
Danneggiare il
vulnerabile
mascelle, dita delle mani e dei piedi e altre parti del
corpo: fu riscontrata nel 5% dei pazienti entro un
anno dall’inizio della terapia a base di neurolettici.6
D’altra parte, i ricercatori e la psichiatria conoscono
il rischio della sindrome neurolettica maligna,
una reazione tossica potenzialmente letale, caratterizzata
da febbre, confusione, agitazione, rigidità estrema.
Negli Stati Uniti ha ucciso circa 100.000 persone.7
Per contrastare una simile pubblicità negativa,
gli articoli pubblicati dalle riviste mediche esaltavano
regolarmente i benefici dei nuovi psicofarmaci glissando
abilmente sui rischi. Whitaker afferma che
negli anni ‘50 le informazioni sui nuovi psicofarmaci
diffuse ai medici e al pubblico in generale erano
manipolate: “Naturalmente questa manipolazione
dell’opinione fu determinante per presentare i neurolettici
come farmaci antischizofrenici sicuri per il malato
di mente”.8
Tuttavia i risultati di altre ricerche indipendenti
erano preoccupanti. In uno studio durato otto anni,
l’OMS scopri che in tre paesi economicamente sottosviluppati
i pazienti “miglioravano molto di più che
negli Stati Uniti e in altri quattro paesi sviluppati”.
Dopo cinque anni, “il 64% dei pazienti nei paesi poveri
non aveva più sintomi e stava bene. Per contro, solo
il 18% dei pazienti nei paesi ricchi stava bene”.9
Gli psichiatri occidentali ribatterono che le persone
che vivono in paesi sottosviluppati semplicemente
non soffrivano di schizofrenia proprio per niente.
Tuttavia, in un secondo studio successivo con lo stesso
criterio diagnostico si ottenne, la medesima conclusione.
10 Mentre nei paesi sottosviluppati solo al
16% dei pazienti vennero somministrati farmaci neurolettici,
nei paesi sviluppati, la percentuale era del
61%.
I farmaci neurolettici chiaramente mostravano
un risultato inferiore nei paesi occidentali.
L’esperienza nei paesi occidentali, inoltre, mostra
che il tasso di ricaduta era più basso per pazienti a cui
non venne somministrato il farmaco rispetto ai
pazienti a cui il farmaco venne somministrato. 11
L’APAinviò una lettera di avvertimento ai propri
membri soltanto nel 1985 e soltanto dopo numerose
cause legali molto pubblicizzate in cui fu constatata la
“negligenza di psichiatri e delle loro strutture per non
aver avvisato i pazienti del rischio, con risarcimenti
che in un caso raggiunsero i tre milioni di dollari”.
La ragione di questo silenzio non ha nulla a che
fare con la pratica della medicina. L’iniziale investimento
in clorpromazina [un neurolettico] nel 1954 era
di 350.000 dollari. Nel 1970 stava già generando
entrate per 116 milioni di dollari l’anno.
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che i
neurolettici “causano frequentemente danni irreversibili
al cervello minacciò di sradicare l’albero della
cuccagna”, afferma Whitaker. In risposta a questo,
Lo psichiatra E. Fuller Torrey afferma che Kraepelin (sinistra) “pose il sigillo medico
finale sul comportamento irrazionale dandogli un nome e classificandolo. Ora il
comportamento irrazionale compare di diritto tra i disturbi medici in quanto ha
un nome. ... Il sistema di classificazione di Kraepelin ha continuato a dominare la
psichiatria fino al presente, non perché si è dimostrato valido ... ma perché è
stato il biglietto da visita del comportamento irrazionale nella medicina”.
CA P I TO LO U N O
D a n n e g g i a r e i l v u l n e r a b i l e
6
MARKETING
DANNOSO:
1950-1970:
La pubblicità negativa
agli psicofarmaci fu
contrastata con articoli ed
annunci pubblicitari in
riviste mediche che
esasperarono di continuo
i benefici dei farmaci
antipsicotici, glissando
contemporaneamente e
spudoratamente sui loro
numerosi rischi, ivi
compresi i sintomi del
morbo di Parkinson, i
danni permanenti al
sistema nervoso e persino
la morte.
negli anni ‘90 vennero introdotti nuovi farmaci “atipici”
[non usuali; avevano meno effetti sul sistema EPS]
per la schizofrenia; questi promettevano effetti collaterali
più miti.
Purtroppo i nuovi psicofarmaci atipici hanno
effetti collaterali perfino più seri: cecità, coagulazione
sanguigna, aritmia (irregolarità del battito cardiaco),
infarti, rigonfiamenti e perdite dal seno, impotenza e
disfunzione sessuale, disturbi del sangue, eruzioni
cutanee dolorose, colpi apoplettici, difetti nei neonati
ed estrema angoscia e inquietudine interiore.
Tuttavia uno di questi farmaci atipici era già stato
testato negli anni ‘60 ed erano stati rilevati i seguenti
effetti collaterali: spasmi, sedazione intensa, bava alla
bocca, costipazione, incontinenza, aumento di peso, arresto
respiratorio, crisi cardiaca e (raramente) morte
improvvisa. Dopo la sua introduzione in Europa, negli
anni ‘70, il farmaco fu ritirato quando si scoprì che in
circa il 2% dei pazienti causava anche agranulocitosi, una
riduzione dei globuli bianchi potenzialmente letale”.12
Il 20 maggio 2003, il New York Times riportò che
gli atipici possono causare il diabete, “in alcuni casi
possono portare alla morte”. Il dottor Joseph
Deveaugh-Geiss, un professore consulente di psichiatria
alla università di Duke, disse che esteriormente il
diabete “ha dei sintomi alquanto simili a quelli
riscontrati 25 anni fa nella discinesia tardiva”.13
Nel maggio 2003, uno studio degli atipici su 17
ospedali per ex militari veterani, ha rilevato che i farmaci
antipsicotici costano da 3.000 a 9.000 dollari e
oltre per paziente, con nessun beneficio per i sintomi,
mentre facilitano malattie simili al morbo di Parkinson
come effetto collaterale e non producono alcun miglioramento
della qualità della vita nel suo complesso.14
Nel 2000, in America la vendita totale annuale di
psicofarmaci è stata di 4 miliardi di dollari. Per la fine
del 2003 le vendite hanno raggiunto gli 8,1 miliardi di
dollari.15
Internazionalmente, la vendite erano superiori a
12 miliardi di dollari .
Oggi, la psichiatria si aggrappa tenacemente agli
psicofarmaci come trattamento alla “schizofrenia”, nonostante
i provati rischi e studi che mostrano che
quando i pazienti smettono di usare gli atipici essi
migliorano. 16
Il remunerativo mercato farmacologico della “schizofrenia” nel 1999 valeva
5 miliardi di dollari e nel 2003, era arrivato 12,2 miliardi di dollari. Il grafico in basso,
rappresenta il costo totale per gli Stati Uniti., Regno Unito, Canada, Francia,
Germania, Italia, Giappone e la Spagna insieme, convertiti in dollari americani.
61%
18% 16%
64%
Farmaci utilizzati
nel 61%
della cura
Farmaci utilizzati
nel 16%
delle cure
Tasso di miglioramento
nei
trattamenti
Stati Uniti e
tre paesi ricchi
Paesi poveri
“Le percentuali di
miglioramento della
“schizofrenia” sono
PIÙ ALTE nei paesi
più poveri dove
vengono utilizzati
MENO FARMACI
nella cura.
Alcuni studi della Organizzazione Mondiale della Sanità hanno
dimostrato che il miglioramento della schizofrenia è maggiore
nelle nazioni più povere che utilizzano molti meno psicofarmaci
nel suo trattamento rispetto ai paesi ricchi che fanno principalmente
affidamento sui farmaci.
$12.000
$10.000
$8.000
$6.000
$4.000
$2.000
1990 1995 2000 2003
Curare la ‘Schizofrenia’:
un confronto tra le nazioni
$ 12,2 miliardi
Fatturato delle
vendite di psicofarmaci
(in milioni
di dollari)
Tasso di
miglioramento
nei trattamenti
$14.000
“La gente non avrebbe mai sospettato che il pazzo dei suoi
incubi, colui che uccide senza preavviso e senza motivo apparente,
non fosse sempre spinto da una malvagità interiore
bensì da un diffuso psicofarmaco”. 17
Robert Whitaker, Autore di Mad in America: Bad Science,
Bad Medicine, and The Enduring Mistreatment of the
Mentally Ill, 2002
Gli psichiatri sostengono che se i loro pazienti commettono
crimini violenti, ciò è dovuto al fatto che hanno
trascurato o interrotto le cure prescritte; in realtà
sanno che la violenza efferata è un documentato effetto
collaterale sia dell’assunzione degli psicofarmaci che della loro
astinenza.
❚ Il 20 giugno 2001, Andrea Yates, casalinga del Texas,
riempì d’acqua la vasca da bagno e vi annegò i cinque figli di
età compresa tra i sei mesi e i sette anni. Da anni la trentasettenne
signora Yates si dibatteva
tra ricoveri in ospedale,
prescrizioni di psicofarmaci e
tentativi di suicidio.
Nonostante ciò il 12 marzo
del 2002, la giuria le ha negato
l’infermità mentale e l’ha
riconosciuta colpevole di omicidio
e passibile della pena
capitale.
Per i magistrati e per la
stampa, tutto era già stato detto
e il caso era chiuso. Per la psichiatria,
l’esito della storia era
prevedibile. La signora Yates era affetta da una grave malattia mentale
“resistente alla terapia” oppure non aveva ricevuto le cure psichiatriche
appropriate da professionisti competenti.
Non soddisfatto, il CCDU del Texas richiese una valutazione
medica indipendente delle cartelle cliniche della Yates. Il
consulente scientifico Edward G. Ezrailson concluse che il cocktail
di psicofarmaci prescritti alla donna aveva causato un’intossicazione
involontaria. La dose eccessiva di un antidepressivo e
il passaggio improvviso a dosaggi elevati di un altro aveva
“peggiorato il suo comportamento”. Questo aveva “condotto
all’omicidio”. 18
❚ L’ampia ricerca di Robert Whitaker ha scoperto che i
farmaci antipsicotici attenuano temporaneamente la psicosi,
ma a lungo andare rendono i pazienti più predisposti biologicamente
ad essa. Un altro effetto collaterale, emerso con i
più potenti neurolettici, è un effetto collaterale detto acatisia
(incapacità di stare fermi). Questo effetto collaterale è
Il 30 marzo 1981, John Hinckley Jr., qui
mostrato mentre viene arrestato a
Quantico (Virginia), organizzò un tentativo
di assassinio del Presidente Ronald Reagan.
Successivamente uno psichiatra attribuì il
tentato omicidio ad un’ira violenta precipitata
da un farmaco psichiatrico.
CREARE DANNO Gli psicofarmaci inducono alla violenza
stato mosso in relazione al comportamento aggressivo e
violento.19
❚ Uno studio del 1990 ha concluso che il 50% delle liti
in una corsia psichiatrica potevano essere correlate all’acatisia.
I pazienti parlavano di “impulsi violenti ad assalire chiunque si
trovasse nelle vicinanze”.20
❚ Un rapporto inglese
del 1998 riferiva che almeno
il 5% dei pazienti trattati
con SSRI soffrivano di effetti
collaterali “comunemente
riconoscibili”, quali agitazione,
ansia e nervosismo.
Circa il 5% degli effetti collaterali
rilevati sono costituiti
da aggressività, allucinazioni,
malessere generale e
depersonalizzazione.21
❚ Nel 1995, nove psichiatri
australiani denunciarono
che alcuni pazienti si erano procurati delle lesioni, altri
erano preoccupati dell’aumentata violenza mentre assumevano
SSRI. “Non volevo morire, avevo solo voglia di lacerare la
mia carne facendola a pezzi”, aveva detto un paziente agli
psichiatri. 22
Conseguenze dell’astinenza:
❚ Nel 1996, in Nuova Zelanda, il National Preferred
Medicines Center Inc. emise un rapporto sulla “astinenza acuta
da psicofarmaci”, in cui affermava che l’interruzione dell’assunzione
di farmaci psicoattivi può causare: 1) ripercussioni che
esacerbano i sintomi precedenti di una “malattia”; 2) nuovi sintomi
non correlati al disturbo di cui il paziente soffriva in precedenza.
23
❚ Il dottor John Zajecka scrisse nel Journal of Clinical
Psychiatry che l’agitazione e l’irritabilità provati dai pazienti
che interrompono l’uso di SSRI può provocare “impulsi
aggressivi e suicidi”.24
❚ Nella pubblicazione
inglese Lancet , il dottor
Miki Bloch descrisse pazienti
che dopo avere interrotto
l’assunzione di un antidepressivo
provavano impulsi
suicidi e omicidi; uno di essi
provava l’impulso di fare
del male “ai propri figli”. 25
❚ Il 25 maggio 2001 un
giudice australiano ha accusato
un antidepressivo di
aver trasformato David
Hawkins, un uomo pacifico e rispettoso della legge, in un violento
assassino (di sua moglie). Barry O’Keefe, Giudice della
Corte Suprema del Nuovo Galles del Sud, ha affermato: “Se
Hawkins non avesse preso l’antidepressivo è molto probabile
che non avrebbe ucciso la moglie...”.
❚ Nel giugno del 2001, una giuria del Wyoming ha concesso
un risarcimento di 8 milioni di dollari ai parenti di un
uomo, Donald Schell, che era stato colto da furia omicida
dopo l’assunzione di un antidepressivo. La Giuria stabilì che
lo psicofarmaco era responsabile all’80% del comportamento
omicida dell’uomo. 26
CA P I TO LO U N O
D a n n e g g i a r e i l v u l n e r a b i l e
9
Nel 1995, nove psichiatri australiani
riportarono che i pazienti, mentre assumevano
SSRI, si erano procurati dei tagli
o erano tutti intenti nel commettere atti
di violenza.”Non volevo morire, avevo
solo voglia di lacerare la mia carne facendola
a pezzi”, dichiarò un paziente agli
psichiatri.
TRATTAMENTO COLLEGATO ALLA
VIOLENZA:
1) David Hawkins: un uomo di 74 anni
senza una storia pregressa di violenza, uccise
sua moglie nel periodo in cui stava assumendo
un antidepressivo. Un giudice stabilì che il
farmaco era, in parte, responsabile.
2) nel 2001, Andrea Yates riempì la vasca
da bagno e vi affogò i suoi 5 figli piccoli.
Esperti medici sostengono che dosi eccessive di
certi psicofarmaci, hanno indotto all’assassinio.
3) Kip Kinkel, 14 anni, ha ucciso 2 persone e
ne ha ferito 22 dopo avere aperto il fuoco nel
suo liceo in Oregon, nel 1998. Stava assu-
David Hawkins Andrea Yates Kip Kinkel mendo psicofarmaci.
La quarta edizione del “Manuale diagnostico
e statistico dei disturbi mentali”
(DSM-IV) della psichiatria elenca
attualmente 374 disturbi mentali in
base ai quali chiunque potrebbe essere
soggettivamente etichettato “malato
mentale” e di conseguenza essere
indotto ad usare psicofarmaci.
Gli psichiatri non sono stati in grado di
raggiungere un accordo su che cosa
sia la schizofrenia, ma solo su quale
nome attribuirle.
“Schizofrenia”, “bipolare”, e tutte le
etichette psichiatriche hanno un solo
scopo: far guadagnare milioni di dollari
a diversi psichiatri con rimborsi dalle
assicurazioni, stanziamenti governativi
e introiti dalle vendite degli psicofarmaci.
"È possibile che non esista un termine
peggiore di 'disturbo mentale' per
descrivere le condizioni classificate nel
DSM-IV". Allen J. Frances, professore
di psichiatria e presidente del gruppo
di studio del DSM-IV.
1
23
4
FATTI IMPORTANTI
Per quasi un secolo, gli psichiatri hanno usato il termine schizofrenia
per descrivere i vari comportamenti irrazionali come
malattia mentale, anche se non vi è alcuna evidenza scientifica a
sostegno di ciò. Gli psichiatri non sono stati d’accordo per lungo
tempo su cosa sia effettivamente la schizofrenia (si veda l’edizione
del 1973 della “bibbia psichiatrica”, il già menzionato “Manuale
diagnostico e statistico”) ma continuano ancora ad usare
questa lucrosa etichetta.
Come sostituto per la guarigione mentale,
l’Associazione Psichiatrica Americana
(APA) ha sviluppato il “ Manuale diagnostico
e statistico dei disturbi mentali” (DSM-IV)
, un testo che elenca 374 presunti disturbi
mentali, il cui criterio diagnostico è veramente vago,
soggettivo e ampio. In base a questo manuale, chiunque
potrebbe essere etichettato come mentalmente
malato. Di sicuro, questo crea per gli psichiatri un giro
di affari smisurato nel campo della malattia e della
salute mentale .
Nel frattempo, gli psichiatri non solo ammettono
di non avere la benché minima idea della causa di queste
presunte “malattie”,
ma non hanno neppure
alcuna prova scientificamente
convalidata che
queste malattie esistano
separatamente dalle malattie
fisiche.
Il professor Thomas
Szasz emerito di psichiatria
dice: “La funzione e
l’obiettivo principale del
DSM è di conferire credibilità
all’affermazione che
certi comportamenti, o meglio, certi comportamenti
scorretti, siano dei disturbi mentali e in quanto tali
siano quindi delle malattie fisiche. Così la tendenza
patologica a giocare d’azzardo gode della stessa
dignità dell’infarto miocardico (l’occlusione di un’arteria
coronarica)”.
I pazienti vengono traditi quando viene detto loro
che hanno dei problemi emozionali con una base genetica
o biologica. Eliot Valenstein, medico, afferma che:
“Mentre i pazienti si potrebbero sentire sollevati nel
sentirsi dire che essi hanno una ‘malattia fisica’, può
succedere che assumano un ruolo passivo nel proprio
recupero, diventando così totalmente dipendenti dal
trattamento fisico per risolvere il problema”.27
Gli psichiatri non sanno
definire la schizofrenia
Durante una conferenza, gli psichiatri votano letteralmente
l’esistenza di una malattia mentale o
disturbo, questo spiega perchè non puo’ esserci nulla
di scientifico in quello che trattano. Nel DSM-II: affermano
“Malgrado i tentativi, la Commissione non ha
raggiunto un accordo in merito alle caratteristiche di
questo disturbo; ha solamente concordato un nome
con il quale identificarlo”.28
Allen J. Frances,
professore di psichiatria
all’Università del Centro
medico di Duke e presidente
del gruppo di studio
del DSM-IV, ha
ammesso: “Si potrebbe
sostenere che non ci
potrebbe essere un termine
peggiore di disturbo
mentale per descrivere la
condizione classificata
nel DSM-IV. Lo stesso
DSM-IV afferma che l’espressione disturbo mentale
continua a rimanere nel volume “perché non abbiamo
trovato un sostituto appropriato”.
Il professor Szasz afferma: “La schizofrenia è definita
in maniera così vaga che, in verità, è un termine
spesso applicato a quasi ogni tipo di comportamento
che non si ritiene accettabile”.
Aparte la schizofrenia, ci sono numerosi altri disturbi
o comportamenti che gli psichiatri hanno definito come
malattie e attraverso le quali guadagnano innumerevoli
milioni di dollari in rimborsi assicurativi, stanziamenti
governativi e introiti dalle vendite di psicofarmaci.
CAPITOLO DUE Inganno diagnostico e
tradimento
“È possibile che non esista un
termine peggiore di ‘disturbo mentale’
per descrivere le condizioni
classificate nel DSM-IV ”.
– Allen J. Frances, professore di psichiatria e
presidente del gruppo di studio del DSM-IV
CA P I TO LO D U E
I n g a n n o d i a g n o s t i c o e t r a d i m e n t o
11
Il disturbo bipolare
La psichiatria fa
delle “affermazioni non
provate secondo le quali
la depressione, il disturbo
bipolare, l’ansia, l’alcolismo
e una moltitudine di
altri disturbi psichici
sono di fatto primariamente
biologici e
probabilmente di origine
genetica. ... Questo tipo
di fiducia nella scienza e
nel progresso sta vacillando,
senza contare che
è ingenuo e forse illusorio”,
afferma lo psichiatra
David Kaiser.
❚ Il disturbo bipolare
si suppone sia caratterizzato
da episodi alternati
di depressione e
mania, così il nome,
“due poli” o “bipolare”.
Nel gennaio 2002, il
Medicine Journal riportò:
“L’eziologia e la patofisiologia
del disturbo
bipolare (BPD) non sono
state determinate e non
esistono oggettivi segni
biologici che corrispondono
in modo preciso
con lo stato della malattia”.
E neanche i
geni della malattia del
disturbo bipolare sono
stati identificati.29
❚ Craig Newnes,
direttore delle terapie
psicologiche di una
comunità di servizio di salute mentale nello
Shropshire, Inghilterra, riportò la storia di tre psichiatri
i quali dissero ad una nonna che il suo nipote aveva
un disturbo bipolare
causato dallo “squilibrio
biochimico del cervello”.
Tranquillamente
ma fermamente ella
domandò quali prove
essi avessero per affermare
che ci fosse qualcosa
di sbagliato nel cervello
di suo nipote. Loro
risposero che il suo stato
d’animo e il suo comportamento
erano il sintomo
di un grave
problema. La donna
domandò come facevano
loro a sapere che questo
era causato dalle
condizioni chimiche del
cervello. Suo nipote
venne velocemente trasferito
in una unità che
offriva “la terapia del
parlare” invece della
somministrazione di psicofarmaci.
“Immaginate
la stessa situazione in
oncologia: ti viene detto
che sembra che hai il
cancro, senza farti vedere
il test, e poi ti viene
detto che dovrai fare
due operazioni, seguite
dalla radioterapia e poi
la somministrazione di
medicine che ti fanno
cadere i capelli. L’idea è
assurda ... La prossima
volta che ti viene
anche detto che la tua
condizione psichiatrica
è dovuta ad uno squilibrio biochimico del cervello,
chiedi se puoi vedere i risultati del test”, affermò
Newnes.
CA P I TO LO D U E
I n g a n n o d i a g n o s t i c o e t r a d i m e n t o
12
“Anzitutto, non è stata provata nessuna
eziologia [causa] biologica per un qualunque
disturbo psichiatrico... Perciò, non
accettare il mito che possiamo fare una
‘diagnosi accurata’... E non credere
neanche al fatto che i tuoi problemi sono
dovuti solamente allo ‘squilibrio chimico’”.
– Edward Drummond, medico, The Complete
Guide to Psychiatric Drugs , 2000
Nessuna radiografia,
analisi del sangue o
scansione cerebrale
individua la presenza di
una cosiddetta malattia
mentale. E la premessa
che una condizione
psichiatrica è causata
da “uno squilibrio
biochimico nel cervello”
non ha alcun sostegno
proveniente da una
prova scientificamente
convalidata.
La depressione
Portando avanti la loro parodia fraudolenta della
medicina, oggigiorno molti psichiatri dichiarano
comunemente che la depressione è anche una “malattia,
simile alla malattia del cuore o l’asma”.
Il DSM stabilisce che per diagnosticare la depressione
devono essere ravvisati cinque fattori su nove; questi comprendono,
per esempio: tristezza profonda, apatia, fatica,
agitazione, sonno disturbato e cambiamenti nell’appetito.
Persino gli psichiatri sono preoccupati riguardo a questi
tentativi “di tirare fuori una malattia da una normale condizione
di vita composta di alti e bassi”.30
Il professore di medicina di Harvard, Joseph
Glenmullen, afferma: “I sintomi della depressione non
sono altro che degli stati emozionali soggettivi, perciò
la diagnosi è assai vaga”. 31
Glenmullen afferma che le schede di valutazione e
di comparazione utilizzate per esaminare le persone
rispetto alla depressione sono superficiali e “progettate
per calzare alla perfezione con gli effetti degli psicofarmaci,
enfatizzando i sintomi fisici della depressione
che per lo più rispondono alle cure antidepressive ...
mentre assegnano un numero al paziente così da apparire
scientifici, quando uno esamina le domande e le
scale usate si scopre che sono completamente misure
soggettive basate su che cosa il paziente riporta o le
impressioni di un perito”. 32
David Healy, psichiatra e direttore del dipartimento
di medicina psicologica di North Wales riporta: “Sta
aumentando la preoccupazione tra la comunità clinica
riguardo al fatto che non solo lo sviluppo neuroscientifico
non rivela assolutamente nulla riguardo alla natura
del disturbo psichiatrico ma di fatto distrae dalla
ricerca clinica...”. 33
Infine, il professor Szasz afferma: “Se si dovesse
scoprire, per esempio, che la schizofrenia ha una causa
e una cura biologica, essa non potrebbe più essere una
delle malattie per la quale una persona potrebbe essere
ricoverata contro la propria volontà. Infatti, verrebbe
a quel punto curata dai neurologi, mentre gli psichiatri
non avrebbero più nulla a che vedere con essa,
così come, del resto, non hanno niente a che fare con il
glioblastoma [tumore maligno], il morbo di Parkinson
e altre malattie del cervello”.
CA P I TO LO D U E
I n g a n n o d i a g n o s t i c o e t r a d i m e n t o
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“La schizofrenia è definita in maniera così vaga che, in
verità, è un termine spesso applicato a quasi ogni tipo
di comportamento che non si ritiene accettabile”.
– Dottor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria, 2002
“Nessuno ha la benché
minima idea degli
effetti chimici degli
psicofarmaci sul
cervello di un
essere umano ”.
Dottor Joseph
Glenmullen, Harvard
Medical School.
“Un numero sempre maggiore di problemi è stato
ridefinito come disturbo o malattia presumibilmente
provocata da predisposizioni genetiche e
squilibri biochimici. Gli avvenimenti della vita
sono relegati a delle pure e semplici leve di una
bomba a orologeria biologica congenita. Sentirsi
molto triste è diventato un ‘disturbo depressivo’.
Preoccuparsi troppo è un ‘disturbo d’ansia’ ... si fa
una lista di comportamenti, si applicano delle etichette
pseudomediche ai pazienti e poi si usa l’esistenza
di questi comportamenti per provare che quei
pazienti soffrono della malattia in questione: tutto
ciò è scientificamente insignificante”. 34
– John Read, professore superiore
in psicologia all’università di
Auckland, Nuova Zelanda, 2004
Il fondamento del modello odierno di
malattia proposto dalla psichiatria è il concetto
che i disturbi mentali siano causati da
uno squilibrio chimico a livello cerebrale.35
Benché questo concetto sia stato divulgato
con un’intensa campagna di marketing, si
tratta soltanto dell’ennesima chimera psichiatrica.
Come è successo a tutti gli altri modelli di
malattia proposti dalla psichiatria, anche questo
è stato perentoriamente
screditato dai ricercatori.
❚ Valenstein è categorico:
“Non esistono test per
valutare la condizione chimica
del cervello di una persona”.
36 Né sono stati trovati
“segnali biochimici, anatomici
o funzionali che consentano
di distinguere in
maniera attendibile il cervello
di pazienti psichiatrici”.37
❚ Il dottor Colbert
afferma: “Noi sappiamo che
CA P I TO LO DUE
I n g a n n o d i a g n o s t i c o e t r a d i m e n t o
14
PSEUDOSCIENZA
INCOLPARE IL CERVELLO
LA FALSA TEORIA DEL CERVELLO
Presentandolo in innumerevoli illustrazioni in
riviste popolari, i ricercatori psichiatrici hanno
sezionato, etichettato ed analizzato il cervello
mentre assalivano il pubblico con l’ultima teoria su
cosa vi fosse di sbagliato in esso. Quello che manca,
come del resto in ogni teoria psichiatrica, è la
validità scientifica. Come ha spiegato il dott. Elliot
Valenstein: “Non esistono test per valutare la
condizione chimica del cervello di una persona”.
Elliot Valenstein
il modello dello squilibrio chimico
per la malattia mentale
non è mai stato provato
scientificamente. Sappiamo
inoltre che tutte le ragionevoli
evidenze puntano
invece a squalificare questo
modello come azione
della psichiatria nella
somministrazione deipsicofarmaci.
E c’è di più: noi
sappiamo inoltre che la
ricerca sulla efficacia dei psicofarmaci
non è attendibile
perché i test sugli psicofarmaci
misurano solamente
l’efficacia basata sulla riduzione
dei sintomi e non
sulla cura”.38
❚ Nel 2002, il professor
Thomas Szasz, professore
emerito di psichiatria,
affermò: : “Non c’è
esame del sangue né
alcun altro test biologico
per accertare la presenza
o l’assenza di una malattia
mentale così come esiste,
invece, per la maggior
parte delle malattie
del corpo. Se questo tipo
di test fosse stato sviluppato
(e se così fosse, per quale motivo quindi sarebbero
state considerate malattie psichiatriche?), allora le condizioni
affinché le si considerino malattie mentali verrebbero
meno improvvisamente, ed esse sarebbero classificate,
invece, come sintomi di una malattia del corpo”.
❚ Nel suo libro The Complete Guide to Psychiatric
Drugs, pubblicato nel 2000, Edward Drummond, medico,
direttore medico associato al Centro della Salute
Mentale Seacoast in Portsmouth, New Hampshire,
affermò: “Primo, nessuna eziologia [causa] biologica è
stata provata per qualsiasi disturbo psichiatrico... Perciò,
non accettate il mito che possiamo fare una ‘diagnosi
accurata’... E non credete neanche al fatto che i problemi
sono dovuti solamente allo ‘squilibrio chimico’”. 39
❚ Un articolo pubblicato nel maggio del 2004 nel
quotidiano americano The Mercury News mise in guardia
sul fatto che le scansioni
diagnostiche cerebrali possono
causare “malattia
mentale”: “Molti dottori
mettono in guardia sull’uso
dello SPECT (emissione
di un singolo fotone per la
tomografia) come strumento
diagnostico, dicendo
che non è etico ed è
potenzialmente pericoloso
nell’identificare problemi
emozionali, comportamentali
e psichiatrici. II costo di
2.500 dollari per una valutazione,
secondo loro, non
offre un’informazione utile
o accurata”. 40
❚ In un articolo, scritto
nel The Mercury
News, lo psichiatra M.
Douglas Mar ha dichiarato:
“Non c’è una base
scientifica per queste esigenze
[l’uso della scansione
del cervello per la diagnosi
psichiatrica]. Come
minimo, al paziente
dovrebbe venire detto che
lo SPECT è molto controverso”.
41
❚ “Un’accurata diagnosi
basata sulla scansione semplicemente non è possibile”,
ha affermato il dottor Michael D. Devous del
Centro di Medicina Nucleare all’ università del Texas
Southwestern Medical Center. 42
❚ Mentre non c’è stata carenza nello spiegare come
la biochimica sia la ragione delle malattie psichiatriche,
Glenmullen è enfatico: “Non ne è mai stata dimostrata
neanche una. Anzi, è il contrario: in ogni circostanza in
cui si è creduto di identificare la causa del disturbo in
uno squilibrio chimico cerebrale, si appurava poi che ciò
era falso”. 43
❚ Secondo Valenstein: “Queste teorie continuano
a venire usate non solo perché non c’è niente altro
che possa essere usato in sostituzione, ma anche perché
esse sono utili per pubblicizzare l’uso degli
psicofarmaci”. 44
CA P I TO LO D U E
I n g a n n o d i a g n o s t i c o e t r a d i m e n t o
15
La psichiatria fa delle “affermazioni
non provate secondo le quali la
depressione, il disturbo bipolare, l’ansia,
l’alcolismo e una moltitudine di
altri disturbi psichici sono di fatto primariamente
biologici e probabilmente
di origine genetica. ... Questo tipo di
fiducia nella scienza e nel progresso sta
vacillando, senza contare che è ingenuo
e forse illusorio”.
– David Kaiser, psichiatra
La salute mentale dovrebbe
essere il risultato di una effettiva
guarigione mentale.
Mentre le cure mediche esistono
per le malattie fisiche, non
esiste nessuna cura psichiatrica
per i disturbi mentali.
È un fatto medico dimostrato
che una malattia o un disturbo
fisico non diagnosticato possono
dare l’avvio a delle difficoltà
emotive.
Innumerevoli studi mostrano
che coloro che sono stati diagnosticati
con malattie mentali
stavano, di fatto, soffrendo di
una condizione fisica.
La vera soluzione delle tante
difficoltà mentali comincia con
un completo esame fisico eseguito
da un medico competente
che non sia uno psichiatra.
345
FATTI IMPORTANTI 12
ohn Nash ha raccontato che la sua guarigione
è incominciata dalla sua determinazione di
guarire. In fin dei conti, perché avrebbe dovuto
creare un finale fittizio della storia della sua
vita quando la verità (cioè che è stato capace
di guarire dai propri “demoni” senza l’uso
degli psicofarmaci) è assai più stimolante?
Gli psichiatri promuovono la salute mentale come un
fattore allo stesso livello
della salute fisica. Per continuare
con questa analogia,
così come la salute fisica
dovrebbe essere il risultato
di una effettiva guarigione
fisica, così la salute
mentale dovrebbe essere il
risultato di una effettiva
guarigione mentale.
Consideriamo i seguenti
criteri basilari per la creazione
della Salute Mentale:
1. Delle tecniche efficaci
per la cura e la guarigione
mentale migliorano e
rafforzano gli individui e
di conseguenza la società;
ciò si può ottenere restituendo
agli individui
forza personale, capacità, competenza, fiducia in se stessi,
stabilità, responsabilità e benessere spirituale.
2. Dei professionisti dall’elevata competenza e dall’elevato
livello etico principalmente impegnati a portare
benessere ai loro pazienti e alle loro famiglie, che sono in
grado di fare effettivamente ciò che promettono.
3. La cura della guarigione mentale deve essere
somministrata in un’atmosfera serena caratterizzata da
tolleranza, sicurezza e rispetto dei diritti delle persone.
Dagli individui ai governi, troppe persone oggi
ritengono che questa sia la natura della guarigione
mentale. La cruda realtà, tuttavia, è che l’analogia tra
la guarigione fisica e quella mentale si spezza quando
si confrontano oggi i risultati della guarigione fisica
con quelli che vengono fatti passare per cure mentali
sotto l’influenza della psichiatria.
In termini semplici, mentre una cura medica esiste,
una cura psichiatrica
non esiste.
Sotto la gestione
della psichiatria oggi,
non c’è guarigione mentale.
Logicamente questo vuol
dire che la psichiatria non
raggiunge miglioramenti
nella salute mentale.
È indispensabile
sapere che ci sono
numerosi programmi
medici, basati sulla solidarietà,
che sono in
grado di curare individui
gravemente disturbati
senza ricorrere a
cure psichiatriche.
Il progetto Soteria
House del dottor Loren
Mosher e il programma del dottor Giorgio Antonucci in
Italia (trattato più avanti in questa pubblicazione), ha ottenuto
successi molto maggiori rispetto alla disumanizzazione
e all’utilizzo cronico degli psicofarmaci da parte
degli psichiatri. Questi programmi alternativi inoltre
hanno un costo molto più basso. Questi e una quantità di
altri programmi che continuano ad operare, sono la testimonianza
dell’esistenza di entrambe le cose: risposte
genuine e speranza per coloro che hanno seri problemi.
CAPITOLO TRE
“I professionisti della salute
mentale che lavorano all’interno di
un sistema della salute mentale
dovrebbero avere l’obbligo professionale
e legale di riconoscere
la presenza di una malattia fisica
nei loro pazienti... le malattie fisiche
possono provocare il disturbo mentale
di un paziente [o] possono
peggiorare un disturbo mentale”.
– California Department of Mental Health
Medical Evaluation Field Manual, 1991
CAP I TO LO T R E
Re a l i z z a r e l a s a l u t e m e n t a l e p e r d a v v e r o
17
Realizzare la salute mentale
per davvero
J
È un fatto medico dimostrato che una
malattia o un disturbo fisico non diagnosticato
possono dare l’avvio a delle difficoltà emotive. Il
dott. William Crook, nel suo libro Detecting Your
Hidden Allergies, dice che coloro che sono
infastiditi da irritabilità, depressione, iperattività,
fatica e ansia, hanno bisogno di un completo
esame medico e un completo test per individuare
intolleranze alimentari che potrebbero provocare
esattamente questi cambiamenti nella mente
della persona.
❚ Uno studio ha concluso che l’83% delle persone
indirizzate a cure psichiatriche da parte di
cliniche e assistenti sociali avevano malattie fisiche
non diagnosticate; un altro studio ha rivelato
che il 42% di coloro diagnosticati con “psicosi”, si
è scoperto in seguito, soffrivano di fatto di una
malattia fisica; di nuovo, un altro studio ha trovato
che il 48% dei pazienti a cui degli psichiatri
avevano prescritto cure mentali avevano in realtà
una malattia fisica. 45
❚ Numerose malattie somigliano di molto
alla schizofrenia e ingannano sia il paziente che il
dottore. Il dott. Reid ha fatto un elenco che contiene
21 di queste malattie, a partire dalla più diffusa:
“psicosi momentanea provocata dall’uso di
amfetamina”. Il dott. Reid spiega che tale psicosi
indotta dalla droga è completata da manie di persecuzione,
allucinazioni, e “spesso non è distinguibile
da una malattia acuta o schizofrenia paranoica”.
46
❚ Alla signora J. fu diagnosticata la schizofrenia
dopo che ella incominciò a sentire voci nella
testa; la cosa peggiorò fino al punto in cui non
poté più parlare e non poté più fare il bagno,
mangiare o andare alla toilette senza assistenza.
Un completo esame fisico determinò che non
stava metabolizzando correttamente il glucosio
necessario per fornire energia al cervello. Una
volta curata, cambiò drasticamente. Guarì completamente
mostrando di non avere più tracce del
suo precedente stato mentale.
❚ Alla cinquantunenne Anne Gates, madre di
cinque figli, vennero prescritti degli psicofarmaci
contro la depressione per un disturbo bipolare,
dopo che aveva incominciato ad avere dei ricorrenti
disturbi emozionali con pensieri suicidi.
Nel film A Beautiful Mind, che racconta la storia di John Nash, vincitore
del Premio Nobel, viene ignorata la ragione principale della sua guarigione
dalla “schizofrenia”: il suo rifiuto di continuare ad assumere farmaci psichiatrici.
Nash (sopra con la moglie alla Cerimonia di consegna del premio
Nobel nel 1994) non assumeva più psicofarmaci da 24 anni ed era guarito
in modo naturale dal suo stato disturbato.
Tuttavia, il rallentamento
del suo ciclo
mestruale non venne
mai esaminato sotto l’aspetto
medico, sicché
un competente esame
fisico determinò che la
signora, in realtà, presentava
semplicemente
i sintomi della menopausa
e necessitava di
estrogeni.47
Ipoglicemia, (diminuzione
anomala degli zuccheri
nel sangue), allergie,
sensibilità alla caffeina,
problemi alla
tiroide, scarsità di vitamina
B ed eccessivo
rame nel corpo possono
causare manifestazioni
da “disturbo bipolare”.48
❚ Il dottor Thomas
Dorman dice: “...Per
favore ricordatevi che
la maggioranza delle
persone soffre di malattie
organiche. I medici
dovrebbero prima di
tutto ricordare che lo
stress emotivo associato
ad una malattia cronica
o ad un disturbo
doloroso può alterare il
carattere del paziente “. 49
Nel libro Mad in
America Robert Whitaker
ha stilato una lista
di punti che auspica
possano essere realizzati
al fine di mettere in atto una riforma della
salute mentale Whitaker afferma: “In cima a questa
lista, ci dovrebbe essere in ogni caso un appello
all’onestà. È ora che si smetta di dire ai pazienti
a cui è stata diagnosticata la schizofrenia che essi
soffrono di un’eccessiva attività chimica e che gli
psicofarmaci ripristinano
l’equilibrio chimico
del cervello.
Tutte queste chiacchiere
sono una forma di
frode medica, e non si
riesce a immaginare
nessun’altra categoria
di pazienti (per esempio
i malati di cancro o
di disturbi cardiovascolari)
che venga
raggirata in questo
modo”.
La vera soluzione
delle tante difficoltà
mentali non comincia
con una superficiale
scheda di valutazione
dei sintomi, ma piuttosto
con un completo
esame fisico effettuato
da un medico competente
che non sia uno
psichiatra.
Le cure per la salute
mentale dovrebbero invece
imperniarsi sul
miglioramento e il
rafforzamento della personalità
degli individui,
sull’innalzameto della
loro responsablità e del
loro benessere spirituale,
senza fare affidamento
a psicofarmaci potenti
che creano assuefazione.
Delle cure efficaci dovrebbero
essere somministrate
in un ambiente
calmo caratterizzato da tolleranza, sicrezza e rispetto
per i diritti dell’individuo.
Un sistema di salute mentale funzionale e
umano è il progetto al quale sta lavorando il
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
(CCDU).
CA P I TO LO T R E
Re a l i z z a r e l a s a l u t e m e n t a l e p e r d a v v e r o
19
”Per favore ricordatevi che la
maggioranza delle persone soffre di
malattie fisiche. I medici dovrebbero
prima di tutto ricordare che lo stress
emotivo associato ad una malattia
cronica o ad un disturbo doloroso
possono alterare il carattere
del paziente”.
– Dott. Thomas Dorman,
membro del Royal College of Physicians
del Regno Unito e del Canada
lI dottor Loren Mosher era il direttore della Soteria
Associates di San Diego (California), professore clinico di
psichiatria presso la Facoltà di Medicina dell’Università di
San Diego, California (Stati Uniti) nonché ex presidente del
Centro studi sulla schizofrenia dell’Istituto Nazionale americano
per la Salute Mentale (NIMH). 50
Lui aveva scritto:
“Inaugurai la Soteria
House nel 1971. In quella
struttura i giovani ai quali
era stata diagnosticata la
schizofrenia potevano vivere
senza dover assumere
farmaci e potevano rivolgersi
a del personale non
composto da professionisti
ma istruito ad ascoltarli, a
comprenderli e a fornire
loro sostegno, sicurezza e
accettazione positiva delle
loro esperienze. L’idea fondamentale
era che la schizofrenia
potesse essere
superata con l’aiuto di relazioni
interpersonali significative
piuttosto che con
l’uso di altri psicofarmaci.”
Il progetto di Soteria
paragonò i propri metodi
di trattamento con quelli
farmacologici somministrati
nei normali ospedali psichiatrici
per persone a cui
era stata da poco diagnosticata
la schizofrenia.
Il dott. Mosher aggiunse:
“L’esperimento funzionò
meglio del previsto. A due
anni di distanza dal ricovero,
i soggetti trattati con il
metodo di Soteria lavoravano
a livelli occupazionali significativamente più elevati, più
spesso vivevano in modo molto più indipendente oppure
con dei coetanei e necessitavano di nuovi ricoveri con frequenza
notevolmente inferiore. È interessante notare che i
pazienti trattati con il metodo Soteria, che non avevano ricevuto
alcuna cura basata su neurolettici – e si pensava potessero
avere le peggiori ricadute – in realtà si erano ripresi
meglio dei soggetti curati in ospedale e trattati con
psicofarmaci”.
In Italia, il dott. Giorgio Antonucci porta avanti l’idea che
sono i valori della vita umana e della comunicazione, piuttosto
che l’internamento forzato e i trattamenti fisici inumani,
a dare una speranza di guarigione per le persone più
gravemente disturbate.
Presso l’Istituto di Osservanza di Imola, il dott.
Antonucci ha curato decine
di cosiddette pazienti schizofreniche;
per la maggior
parte si trattava di donne
dedite a lacerare di continuo
le lenzuola dei letti
sulle quali dovevano restare
immobili, o che dovevano
essere contenute da camicie
di forza. Oramai, tutti
i trattamenti psichiatrici
“usuali” erano stati ritenuti
inefficaci per loro. Il dott.
Antonucci liberò queste
donne dalla contenzione e
spese ore ed ore a parlare
con loro per “penetrare i
loro deliri e le loro angosce”.
Egli prestava ascolto
alle loro storie di anni di
disperazione e di sofferenza
nelle strutture psichiatriche.
Antonucci controllava
che i suoi pazienti venissero
trattati con solidarietà, con
rispetto, e senza l’uso di
psicofarmaci. Di fatto, sotto
la sua guida, il reparto psichiatrico
si trasformò: da
uno dei più violenti della
struttura ospedaliera divenne
il più tranquillo. Nel giro
di qualche mese, i suoi
pazienti “pericolosi” potevano
stare in libertà e passeggiavano
quietamente nel parco della clinica. Al termine
del trattamento, erano stabili e furono dimessi dall’ospedale
dopo aver imparato a lavorare e a prendersi cura di loro
stessi, per la prima volta nella loro vita.
I risultati di prim’ordine del dott. Antonucci si ottenevano
anche a costi molto inferiori. I suoi programmi costituiscono
una testimonianza permanente dell’esistenza sia di
risposte concrete sia di speranze genuine per le persone
gravemente disturbate.
AIUTO EFFETTIVO Trattamenti funzionali
“È interessante notare che i pazienti trattati
con il metodo Soteria [House], che
non avevano ricevuto alcuna cura basata
su neurolettici – e si pensava potessero
avere le peggiori ricadute – in realtà si
erano ripresi meglio dei soggetti curati in
ospedale e trattati con psicofarmaci”.
– Dottor Loren Mosher, ex direttore di Schizophrenic
Studies, U.S. National Institute of Mental Health, 2002
Blaming
Our Genes
late Dr.
Loren
Il dott. Loren Mosher Il dott. Giorgio Antonucci
RACCOMANDAZIONI Raccomandazioni
Le persone in circostanze disperate devono ricevere anzitutto delle cure mediche
efficaci. Aiuteranno molto di più i malati: l’attenzione da parte di medici, non degli
psichiatri, un’alimentazione corretta, un ambiente sano e sicuro, attività che consentano
ai pazienti di ripristinare la fiducia in se stessi, che non la brutalità dei trattamenti
psichiatrici e degli psicofarmaci.
Gli istituti per la salute mentale devono essere dotati di attrezzature per diagnosi
mediche, con cui poter svolgere dei completi esami e analisi per trovare qualsiasi
problema fisico che possa stare alla base delle manifestazioni di presunti disturbi
comportamentali. Su questi progetti bisognerebbe incanalare finanziamenti privati e
pubblici.
Sporgere denuncia per qualsiasi episodio in cui uno o più psichiatri siano responsabili
di aggressione, truffa, somministrazione illegale di farmaci o altri abusi. Una copia
della denuncia dovrebbe essere inviata al CCDU, e la stessa, una volta presentata,
dovrebbe essere mandata per conoscenza anche all’ordine dei medici e all’ordine degli
psicologi. Tali enti possono indagare su tali fatti e sospendere o radiare dall’albo gli
psichiatri o gli psicologi colpevoli. Bisognerebbe anche rivolgersi a un avvocato per
avere consulenza su come quantificare i danni ed ottenere un risarcimento.
Definire i diritti dei pazienti e delle compagnie assicurative per ricevere rimborsi per
trattamenti mentali che non hanno raggiunto il risultato o il miglioramento atteso, o
che hanno provocato un danno dimostrabile; ciò assicurerebbe una responsabilità da
parte del professionista che somministra le cure o della struttura ospedaliera, piuttosto
che da parte dello stato o dei suoi enti.
L’influenza di questa corrente psichiatrica ha causato devastazione in tutta la società,
in modo particolare nelle prigioni, ospedali e sistemi educativi. I gruppi di cittadini
ed i funzionari governativi responsabili dovrebbero lavorare insieme per denunciare
ed abolire la manipolazione nascosta della società da parte della psichiatria.
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3
4
5
S C H I Z O F R E N I A
R a c c o m a n d a z i o n i
21
l Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
(CCDU) è stato fondato nel 1969 dalla
Chiesa di Scientology per indagare e
denunciare le violazioni dei diritti umani
da parte della psichiatria, e per portare
ordine nel campo della salute mentale.
Oggi il CCDU conta più di 130 sezioni in 31 paesi.
Ha un Comitato di Consulenti, chiamati
“Commissioner”, i cui membri sono medici, avvocati,
educatori, artisti, uomini d’affari e rappresentanti
dei diritti umani e civili.
Pur non fornendo pareri di carattere medico o
legale, lavora a stretto contatto con medici e ne
sostiene l’attività. Un aspetto fondamentale sul
quale il CCDU focalizza la sua attenzione è l’uso
“soggettivo” e ingannevole di “diagnosi” che mancano
di un qualsiasi merito scientifico o medico.
Basandosi su diagnosi fittizie, gli psichiatri giustificano
e prescrivono trattamenti che causano danni
duraturi, il che include la somministrazione di
potenti psicofarmaci, che mascherano le vere cause
della difficoltà, impedendo, in tal modo, che una
persona abbia la possibilità di un recupero.
Il lavoro del CCDU è allineato alla
“Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle
Nazioni Unite” e in particolare con i seguenti punti:
Articolo 3: “Ognuno ha il diritto alla vita, alla
libertà e alla sicurezza della propria persona”.
Articolo 5: “Che nessuno sia soggetto a tortura
o a trattamento crudele, inumano o degradante o
alla punizione”.
Articolo 7: “Tutti sono uguali di fronte alla
legge e hanno diritto senza alcuna discriminazione
alla protezione da parte della legge”.
Grazie a diagnosi inventate, a vergognose e
stigmatizzanti catalogazioni, a leggi che favoriscono
il ricovero forzato, ai trattamenti brutali e depersonalizzanti,
i Diritti Umani di migliaia d’individui
sono calpestati ogni giorno.
Il CCDU ha dato l’avvio e il contribuito, a centinaia
di riforme, fornendo testimonianze ufficiali
in ambito legislativo, tenendo udienze pubbliche
sulle violenze da parte della psichiatria, lavorando
con i mass media, le forze di polizia e funzionari
pubblici in tutto il mondo
COMITATO D E I C I T TA D I N I
p e r i D i r i t t i Um a n i
22
Comitato dei Cittadini
per i Diritti Umani Internazionale
I
IL RUOLO DEL CCDU
Dottor Giorgio Antonucci, medico e scrittore
Italiano:
“A livello internazionale, il CCDU è l’unico
gruppo che lotta efficacemente per porre
fine all’abuso psichiatrico”.
Dottor Fred Baughman, Jr., neurologo:
“Penso che oggigiorno esistano numerosi
gruppi che sono preoccupati per l’influenza
della psichiatria nella società e nelle scuole,
ma nessun altro gruppo, è stato così efficace
nel tentare di denunciare le azioni di diagnosi
fraudolenta e di farmacologizzazione ... come
ha fatto il CCDU. Questo è di certo un gruppo
molto efficace ed un alleato necessario di
chiunque condivida queste preoccupazioni e
stia tentando di rimediare a queste sventure”.
Dottor Julian Whitaker, medico
Direttore del Whitaker Wellness
Institute (California), autore di Health
& Healing :
“Il CCDU è l’unica organizzazione non a
scopo di lucro che si è concentrata sugli
abusi degli psichiatri e della professione
psichiatrica. Il trattamento farmacologico
eccessivo, l’etichettamento, la diagnosi
imperfetta, la mancanza di protocolli
scientifici, tutte cose di cui nessuno è al
corrente, su cui il CCDU si è concentrato
e che ha portato all’attenzione del pubblico
e del governo; il CCDU ha fatto dei
passi da gigante nel fermare l’effetto
‘rullo compressore’ della professione
psichiatrica”.
IL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI
ha come scopo quello di indagare e denunciare le violazioni dei Diritti Umani da parte
della psichiatria, cooperando con altri gruppi e individui che condividono lo stesso
fine che è quello di portare ordine nel campo della salute mentale. Il CCDU continuerà
a fare questo, sino a che le pratiche abusive e coercitive della psichiatria non cesseranno
e i Diritti Umani e la dignità saranno stati ripristinati per tutti.
Per ulteriori informazioni:
CCHR International
6616 Sunset Blvd.
Los Angeles, CA, USA 90028
Telefono: (323) 467-4242 • (800) 869-2247 • Fax: (323) 467-3720
www.cchr.org • e-mail: humanrights@cchr.org
1. Richard E. Vatz, Lee S. Weinberg, and Thomas S. Szasz,
“Why Does Television Grovel at the Altar of Psychiatry?,”
The Washington Post, 15 Sept. 1985, pp. D1–2.
2. E. Fuller Torrey, M.D., Death of Psychiatry (Chilton
Publications, Pennsylvania, 1974), pp. 10–11.
3. Robert Whitaker, Mad in America: Bad Science, Bad
Medicine, and the Enduring Mistreatment of the Mentally Ill
(Perseus Publishing, New York, 2002), p. 166.
4. Ibid., p. 203.
5. Ibid., pp. 253–254; Ty C. Colbert, Rape of the Soul, How
the Chemical Imbalance Model of Modern Psychiatry has
Failed its Patients (Kevco Publishing, California, 2001),
p. 106.
6. George Crane, “Tardive Dyskinesia in Patients Treated
with Major Neuroleptics: A Review of the Literature,”
American Journal of Psychiatry, Vol. 124, Supplement, 1968,
pp. 40–47.
7. Op. cit., Robert Whitaker, p. 208.
8. Ibid., p. 150.
9. L. Jeff, “The International Pilot Study of Schizophrenia:
Five-Year Follow-Up Findings,” Psychological Medicine,
Vol. 22, 1992, pp. 131-145; Assen Jablensky,
“Schizophrenia: Manifestations, Incidence and Course in
Different Cultures, a World Health Organization Ten-
Country Study,” Psychological Medicine, Supplement, 1992,
pp. 1–95.
10. Op. cit., Robert Whitaker, p. 229.
11. Ibid., p. 182.
12. Ibid., p. 258.
13. Erica Goode, “Leading Drugs for Psychosis Come
Under New Scrutiny,” The New York Times, 20 May 2003.
14. Ibid.
15. “IMS HEALTH Reports 14.9 Percent Dollar Growth in
U.S. Prescription Sales to $145 Billion in 2000,”
IMSHealth.com, 31 May 2001; “IMS Reports 11.5 Percent
Dollar Growth in ‘03 U.S. Prescription Sales,”
IMSHealth.com, 17 Feb. 2004.
16. Op. cit., Erica Goode.
17. Op. cit., Robert Whitaker, p. 189.
18. Edward G. Ezrailson, Ph.D., Report on Review of
Andrea Yates’ Medical Records, 29 Mar. 2002.
19. Op. cit., Robert Whitaker, pp. 182, 186.
20. Ibid., p. 188.
21. Charles Medawar, “Antidepressants Hooked on the
Happy Drug,” What Doctors Don’t Tell You, Vol. 8., No. 11,
Mar. 1998, p. 3.
22. David Grounds, et. al., “Antidepressants and Side
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24. Joseph Glenmullen, M.D., Prozac Backlash (Simon &
Schuster, New York, 2000), p. 78.
25. Ibid., p. 78.
26. Jim Rosack, “SSRIs Called on Carpet Over Violence
Claims,” Psychiatric News, Vol. 36, No. 19, 5 Oct. 2001,
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27. Elliot S. Valenstein, Ph.D., Blaming the Brain (The Free
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28. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders II
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29. Stephen Soreff, M.D. and Lynne Alison McInnes,
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30. Herb Kutchins and Stuart A. Kirk, Making Us Crazy
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31. Op. cit., Joseph Glenmullen, p. 205.
32. Ibid., p. 206.
33. David Healy, The Anti-Depressant Era (Harvard
University Press, 1999), p. 174.
34. John Read, “Feeling Sad? It Doesn’t Mean You’re
Sick,” New Zealand Herald, 23 June 2004.
35. Op. cit., Joseph Glenmullen, p. 195.
36. Op. cit., Elliot S. Valenstein, p. 4.
37. Ibid., p. 125.
38. Op. cit., Ty C. Colbert. p. 97.
39. Edward Drummond, M.D., The Complete Guide to
Psychiatric Drugs (John Wiley & Sons, Inc., New York,
2000), pp. 15–16.
40. Lisa M. Krieger, “Some Question Value of Brain Scan;
Untested Tool Belongs in Lab Only, Experts Say,” The
Mercury News, 4 May 2004.
41. Ibid.
42. Ibid.
43. Op. cit., Joseph Glenmullen, p. 196.
44. Op. cit., Elliot S. Valenstein, p. 4.
45. David E. Sternberg, M.D., “Testing for Physical Illness
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47, No. 1, Jan. 1986, p. 5; Richard C. Hall, M.D., et al.,
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1315–1320; Ivan Fras, M.D., et al., “Comparison of
Psychiatric Symptoms in Carcinoma of the Pancreas with
Those in Some Other Intra-abdominal Neoplasms,”
American Journal of Psychiatry, Vol. 123, No. 12, June 1967,
pp. 1553–1562.
46. Patrick Holford and Hyla Cass, M.D., Natural Highs
(Penguin Putnam Inc., New York, 2002), pp. 125–126.
47. Leslie Goldman, “Finding Clues to Unmask
Depression,” Chicago Tribune, 22 Aug. 2001.
48. “Alternatives for Bipolar Disorder,” Safe Harbor,
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49. Thomas Dorman, “Toxic Psychiatry,” Internet address:
http://www.dormanpub.com.
50. Loren Mosher, “Soteria and Other Alternatives to
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Professional Review,” The Journal of Nervous and Mental
Disease, Vol. 187, 1999, pp. 142–149.
RIFERIMENTI
Riferimenti
RINGRAZIAMENTI PER LE FOTO: pagina 4: Peter Turnley/Corbis; page 9: NewsPix (NZ); Reuters News Media Inc./Corbis; APWide World Photos;
pagina 10: Roger Ressmeyer/Corbis; pagina 12: Gabe Palmer/Corbis; Lester Lefkowitz/Corbis; pagina 15: Tom & Dee Ann McCarthy/Corbis.
Il CCHR negli Stati Uniti è un ente non a scopo di lucro ed esentasse [501(c)(3)] a beneficio pubblico, riconosciuto dall’Internal Revenue Service.
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Questa pubblicazione è stata
resa possibile grazie ad una sovvenzione
dell’Associazione Internazionale degli Scientologist
Pubblicata come servizio pubblico dal
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
LA CRISI DELLA SALUTE MENTALE – Resoconto e raccomandazioni
sulla mancanza di scientificità e risultati nel campo della
salute mentale
LA GRANDE FRODE – La corruzione nel settore psichiatrico
Resoconto e raccomandazioni sul monopolio della salute mentale
L’INGANNO PSICHIATRICO – La rovina della medicina
Resoconto e raccomandazioni sull’impatto psichiatrico nel sistema
sanitario
PSEUDOSCIENZA – Le “diagnosi” psichiatriche
Resoconto e raccomandazioni sui pericoli derivanti dalla mancanza
di scientificità delle diagnosi psichiatriche
SCHIZOFRENIA – Un’utile “malattia” psichiatrica
Resoconto e raccomandazioni sulle false asserzioni in merito ai
disturbi mentali
UNA REALTA’ BRUTALE – “Trattamenti” psichiatrici dannosi
Resoconto e raccomandazioni su elettroshock e psicochirurgia
LA VIOLENZA SESSUALE – Aggressione a donne e bambini
Resoconto e raccomandazioni sugli abusi sessuali all’interno del
sistema della salute mentale
CONTENZIONE MORTALE – L’aggressione terapeutica della psichiatria
Resoconto e raccomandazioni sull’abuso dei sistemi di contenzione
nelle strutture psichiatriche
PSICHIATRIA – Come rende il mondo schiavo della droga
Resoconto e raccomandazioni sull’aumento dell’uso di psicofarmaci
RIABILITAZIONE O DIPENDENZA? – I programmi di riabilitazione
Resoconto e raccomandazioni sul metadone e altri programmi di
riabilitazione psichiatrici dalla droga
DROGARE I BAMBINI – Come la psichiatria può distruggere una vita
Resoconto e raccomandazioni sulle false diagnosi psichiatriche e la
somministrazione forzata di psicofarmaci ai bambini
DANNEGGIARE I GIOVANI
– Come la psichiatria può distruggere la mente
Resoconto e raccomandazioni sui pareri, valutazioni e programmi
psichiatrici nelle scuole
IL “TRATTAMENTO” FORZATO – Metodi di contenzione psichiatrici
Resoconto e raccomandazioni sul fallimento dei programmi di
salute mentale
LA DISTRUZIONE DELLA CREATIVITÀ
– Come la psichiatria può distruggere gli artisti
Resoconto e raccomandazioni sull’impatto negativo che la psichiatria ha
sugli artisti e la società
DISSACRARE IL SACRO – Psichiatria e religione
Resoconto e raccomandazioni sull’influenza negative che la psichiatria
ha sul sentimento religioso
L’EROSIONE DELLA GIUSTIZIA
– Come la psichiatria ha influenzato la legge
Resoconto e raccomandazioni sull’influenza psichiatrica e psicologica
nei tribunali e nel sistema carcerario
ABUSI SUGLI ANZIANI – Cura o tradimento?
Resoconto e raccomandazioni sui trattamenti psichiatrici destinati
agli anziani
CREARE IL TERRORE – La fabbrica del caos sociale
Resoconto e raccomandazioni sull’uso di strumenti psichiatrici
nel terrorismo internazionale
CREARE IL RAZZISMO – Il tradimento della psichiatria
Resoconto e raccomandazioni sui programmi che istigano all’odio
razziale
COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI
Un gruppo internazionale di tutela dei diritti umani
nel campo della salute mentale
L’istruzione è parte vitale di qualsiasi iniziativa rivolta e fermare
il progressivo declino della società. Il CCDU si assume questa
responsabilità con particolare impegno. Grazie all’ampia diffusione
del sito internet del CCDU, dei libri, riviste ed altre pubblicazioni.
Un numero sempre maggiore di pazienti, fami-liari, professionisti,
legislatori e infinite altre persone vengono a conoscenza di
molti aspetti oscuri e nascosti relativi alla psichiatria. Tutto questo è
qualcosa d’efficace che può essere fatto e viene fatto. Le pubblicazioni
del CCDU, disponibili in 15 lingue, trattano vari argomenti
tra i quali: razzismo, istruzione, violenza sessuale, giustizia, riabilitazione
dalla droga, morale, anziani, religione e in molte altre aree e
spiegano qual è il ruolo di alcune correnti psichiatriche in tali
fenomeni.
La lista delle pubblicazioni include:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEL PUBBLICO
ATTENZIONE: Nessuno deve interrompere l’assunzione di psicofarmaci senza il
consiglio o l’assistenza di un medico competente.
“È ora che si smetta di dire ai pazienti
a cui è stata diagnosticata la
schizofrenia che soffrono di
un’eccessiva attività chimica del
cervello e che gli psicofarmaci ne
ripristineranno l’equilibrio chimico.
Tutte queste chiacchiere sono una
specie di frode, non si riesce ad
immaginare nessun’altra categoria di
pazienti, come per esempio i malati di
cancro ..., che sia così ingannata”.
— Robert Whitaker
Author, Mad in America: Bad Science,
Bad Medicine, and the Enduring
Mistreatment of the Mentally Ill, 2002
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