domenica 28 giugno 2009

DOMENICA


E oggi si cammina!

venerdì 26 giugno 2009

TALOFEN


Promazine (marketed as Sparine) is a medication that belongs to the phenothiazine class of antipsychotics. An older medication used to treat schizophrenia, it is still prescribed,alongside newer agents such as olanzapine and quetiapine.

It has predominantly anticholinergic side effects, though extrapyramidal side effects are not uncommon either.

VENERDI'


Amisulpride (sold as Solian), is a psychoactive drug that is used as an atypical antipsychotic and antidepressant. It was introduced by Sanofi-Aventis in the 1990s.

Pharmacology

Amisulpride functions primarily as a D2 and D3 receptor antagonist. It has high affinity for these receptors with dissociation constants of 2.8 nM and 3.2 nM, respectively. Although standard doses in the 400 to 1200 mg a day range used to treat psychosis inhibit dopaminergic neurotransmission, low doses in the 50 to 200 mg range preferentially block inhibitory pre-synaptic autoreceptors. This results in a facilitation of dopamine activity, and for this reason, low dose amisulpride has also been used to treat clinical depression.

Amisulpride and its relative sulpiride have been shown to bind to and activate the GHB receptor at doses that are used for therapeutic purposes.[3] Activation of the GHB receptor is known to inhibit the release of dopamine and even appears to have neuroleptic effects itself. For this reason it is believed that amisulpride and sulpiride's action at this receptor may contribute to their efficacy in treating psychosis..

Though it has long been widely assumed that dopaminergic modulation is solely responsible for the respective antidepressant and antipsychotic properties of amisulpride, it has recently shown that it also acts as a potent antagonist at the 5-HT7 receptor.[4] Several of the other atypical antipsychotics such as risperidone and ziprasidone are potent antagonists at the 5-HT7 receptor as well, and selective antagonists of the receptor show antidepressant properties themselves. To characterize the role of the 5-HT7 receptor in the antidepressant effects of amisulpride, a study prepared 5-HT7 receptor knockout mice.[4] The study found that in two widely used rodent models of depression, the tail suspension test, and the forced swim test, the mice did not exhibit an antidepressant response upon treatment with amisulpride.[4] These results indicate that 5-HT7 receptor antagonism plays a major role in the antidepressant effects of amisulpride.[4]

[edit] Availability

Amisulpride is not approved by the Food and Drug Administration for use in the United States, but it is used in Europe (France, Germany, Italy, Switzerland, Russia, United Kingdom, ...) and Australia to treat psychoses and schizophrenia.[5][6] In Italy, in 50 mg doses, it is also used as a treatment for dysthymia (under the brand name Deniban).

[edit] Efficacy

In one study, anxiety measured by HAM-A total mean score decreased significantly more with amisulpride 50 mg/day (63%) than with fluoxetine 20 mg/day (54%; P = 0.021).[7] Another recent study[8] concludes that amisulpride is an appropriate first-line treatment for the management of acute psychosis.

[edit] Side effects

Prolactin induction, thereby causing amenorrhoea and galactorrhoea in women, nausea, weight gain, although much less than similar drugs in its class, and less commonly QT interval prolongation (which can lead to serious heart arrhythmias). Overdoses of amisulpride have been linked with torsades de pointes.[9]

mercoledì 24 giugno 2009

ETERNO RITORNO (F.Nietzsche)


Nella filosofia nicciana la concezione del tempo è uno degli elementi costitutivi dell’oltreuomo. Per oltreuomo Nietzsche intende colui il quale attua la trasvalutazione di tutti i valori, diviene cioè libero dal “trascendentale”. Nasce nel 1884 in un paesino provinciale tedesco. La sua carriera di filosofo inizia In molte sue opere, quali “Al di là del bene e del male” o “Gaya Scienza”, egli sottolineerà le caratteristiche dello spirito libero, libero appunto, anche dalla malattia delle catene del tempo. Nietzsche elabora un nuovo modo di intendere il tempo liberandolo dal trascendentale e quindi nella fede dell’avvenire. In “Così parlò Zarathustra” nel capitolo “La visione e l’ enigma”, Zarathustra (protagonista dell’ opera) racconta di aver avuto una visione mentre scalava un monte.



Da questo testo è possibile delineare alcuni aspetti fondamentali della concezione del tempo in Nietzsche. Anzitutto, la visione della porta carraia, nel momento iniziale della seconda parte del capitolo, in cui il nano scende dalle spalle di Zarathustra, è la porta dell’attimo, che congiunge la via del passato e la via del futuro, che si estendono in modo ciclico, dove il nano dà una prima interpretazione di questa porta. Egli infatti risponde: "Tutte le cose diritte mentono. Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo". Questa prima interpretazione è giudicata da Zarathustra stesso troppo superficiale e portatrice di una generica professione di fede nella circolarità e insensatezza di tutto (nichilismo passivo). Nella seconda parte però, Zarathustra espone la sua controinterpretazione della visione della porta che aggiunge caratteri essenziali alla prima interpretazione del nano. La novità di questa controinterpretazione consiste nel fatto che Zarathustra va più a fondo e tocca l’ argomento decisivo che pone il punto di svolta dal nichilismo passivo al nichilismo attivo. Non solo tutto ciò che diviene deve essere già stato vissuto, ma sopratutto anche la porta stessa, l’attimo presente, deve già essere stata in passato. Sì è dunque raggiunto il piano di passaggio dal nichilismo passivo al nichilismo attivo, quindi dall’eterno ritorno come pensiero paralizzante, all’eterno ritorno come liberazione dal simbolico (viene confutata in parte la prima interpretazione del nano). L’attimo è compreso nell’eterno circolo di passato e futuro. Successivamente, Zarathustra è come ridestato dall’ululato di un cane che gli permette di cambiare scena e trovarsi davanti a una nuova situazione. Egli infatti vede il cane quasi chiedere aiuto vicino ad un pastore, che è come soffocato da un serpente, la cui testa esce dalla sua bocca. Il serpente, nello specifico, indica l’eterno ritorno ed è come se il pastore fosse soffocato da questa concezione dell’eterno circolo del tempo. Un gesto fondamentale, fa tornare il sorriso sulle sue labbra, ormai non più sofferenti del pastore (“mai prima al mondo aveva riso un uomo, come lui rise!”): questi infatti aveva morso e staccato la testa al serpente, indicando così allegoricamente l’accettazione dell’ eterno ritorno. E’ importante sottolineare come l’accettazione dell’eterno ritorno sia dovuta a una decisione del pastore: se questi non avesse mai morso la testa al serpente, non sarebbe mai stato in grado di accettarlo e di istituirlo. Vi è quindi un attimo in cui il pastore istituisce, cioè vuole, il ripetersi eterno della vita e dell’istante. Solo se l’ attimo che l’uomo vive è immenso, cioè ingloba in sè tutto il suo significato, si può volerlo sempre di nuovo. L’ uomo che può volere l’eterno ritorno è un uomo felice, a cui la vita dà attimi “immensi”, come testimonianza piena di esistenza e significato. In quest’opera è possibile vedere il ruolo di Nietzsche come “difensore” di un tempo qualitativo, qualificato nella sua densità dai contenuti vissuti. L’eterno ritorno confuta la concezione lineare del tempo secondo cui (Nietzsche fa una critica aperta ad Eraclito) ogni attimo è tale solo in funzione di quelli che lo procedono e lo seguono: ciò significa, secondo il filosofo tedesco, che l’istante non ha un suo significato proprio. L’eterno ritorno dell’attimo esige, invece, che l’uomo entri in un rapporto diverso con il tempo, che egli possa cioè vivere degli attimi capaci di farsi volere sempre di nuovo.

martedì 23 giugno 2009

UN MARTEDI

Oggi seduta di psicoterapia al centro tutto ok

lunedì 22 giugno 2009

un monte


Il Poncione di Ganna è una montagna delle Prealpi Luganesi alta 993 metri, facente parte della sottosezione delle Prealpi varesine. È interamente compreso nel territorio della Lombardia, in Provincia di Varese, nei territori dei comuni di Valganna, Induno Olona e Arcisate. Si tratta di una vetta molto caratteristica, dall'aspetto di "corno" facilmente riconoscibile nelle belle giornate da chi risale l'A8 in direzione di Varese, nel tratto tra le uscite di Castronno e Gazzada.

Sulla sua panoramica sommità, da cui si domina la Valganna, è stata posta il 4 aprile 1954 una croce costruita nel 1914.[1]

venerdì 19 giugno 2009

NAZIONALE SCRITTORI

L’Osvaldo Soriano Football Club nacque all’alba del nuovo millennio da un’idea di Paolo Verri e delle operatrici culturali Paola Cimatti e Silvia Brecciaroli.
Lo scopo non era solo quello di formare una Nazionale Italiana Scrittori di calcio, ma di fondere (citando un libro del nostro Fernando Acitelli) la solitudine dell’ala destra e quella, spesso sinistra e piena di insidie, di chi lavora con una penna in mano nel chiuso della propria stanza.
Da questa fusione sarebbe nato un gruppo di amici uniti dalla passione per il calcio e per il narrare. Tra i primi ad aderire, oltre al già detto Acitelli, Alessandro Baricco, Carlo Lucarelli, Dario Voltolini, Michele Mari, Darwin Pastorin, Gianluca Favetto, Davide Longo, Giampaolo Simi, Alessandro Fabbri, Carlo D’Amicis, e molti altri.
Si perdeva spesso, ma ritrovarsi a Cesenatico (eletta allora a sede del club), alle dipendenze del mister Giancarlo Magrini, era sempre a suo modo una rivincita.
Arrivarono altri scrittori, da Cristiano Cavina a Carlo Grande a Marco Mathieu fino al bomber Francesco Trento. Arrivò un allenatore nuovo (o meglio, un nuovo primus inter pares – essendo scrittore lui stesso): Paolo Sollier.
Arrivarono le Writer’s League, tornei tra nazionali europee che portarono in Italia scrittori scandinavi, ungheresi, inglesi, tedeschi, e portarono l’Osvaldo Soriano Football Club a Brema e a Malmoe.
E adesso arriva il tempo di ritornare…in rete.
Per raccontare meglio chi siamo, e per proporvi di incontrare la nostra squadra su un campo di calcio e in mezzo ai luoghi della cultura, con in mano un libro e tra i piedi un pallone.

martedì 16 giugno 2009

Paolo Sollier


Paolo Sollier

Negli anni '70 si afferma in Serie C, giocando nella Cossatese e nella Pro Vercelli. Si trasferisce in seguito a Perugia dove partecipa alla vittoria nel campionato di serie B e gioca il primo anno in serie A della squadra umbra. La sua notorietà è dovuta però al libro "Calci e sputi e colpi di testa", pubblicato da Gammalibri (1976), nel quale il calciatore racconta la propria militanza in Avanguardia Operaia e descrive il mondo del calcio da un punto di vista alternativo rispetto ai colleghi. Diventa emblematico il suo saluto col pugno chiuso rivolto ai tifosi del grifone, saluto che gli provoca l'antipatia delle tifoserie di segno politico opposto (in particolare di quella laziale). Dopo la stagione nella massima serie, torna in serie B, giocando 3 anni nel Rimini. Terminata la carriera di giocatore, nella Biellese, campionato di C2, Sollier diventa allenatore, ma con una carriera vissuta essenzialmente nel calcio dilettantistico. Contemporaneamente, collabora con quotidiani e riviste, tra cui Reporter, Il Mattino di Padova, Tuttosport, Micromega. Dal 2005 è il tecnico dell' Osvaldo Soriano Football Club, la Nazionale calcistica degli scrittori. Nel 2008 pubblica il libro "Spogliatoio", scritto a quattro mani con Paolo La Bua. Nel 2008 esce la riedizione di "Calci e sputi e colpi di testa", completata da articoli dell'epoca e recensioni.

MARTEDI


Partita sofferta con la nazionale scrittori!Pareggio della N.S. nel recupero e partita persa ai rigori terzi su tre,ma va bene cosi'!

venerdì 12 giugno 2009

VENERDI'


Sabato triangolare di calcio con la nazionale scrittori in collaborazione con i dipartimenti di salute mentale delle aziende ospedaliere di Varese

mercoledì 10 giugno 2009

MATTI PER IL CALCIO


L'associazione UISP organizza da diversi anni, in collaborazione con i Dipartimenti di Salute mentale delle
Aziende ospedaliere di tutta la provincia di Varese, ma anche di molte altre regioni e province italiane, diverse
attività sportive; in particolare un campionato di calcio per pazienti psichiatrici che coinvolge circa un migliaio di
calciatori di tutta Italia. Il progetto "Matti per il calcio" nato nel 2005 ha visto la partecipazione iniziale dei Servizi
psichiatrici del Verbano, di Varese, Tradate, Gallarate e Busto Arsizio, coinvolgendo negli anni successivi anche
il Servizio psichiatrico di Saronno e alcune altre strutture psichiatriche private. Numerose anche le collaborazioni
di associazioni pubbliche e private, enti religiosi, personalità significative del tessuto sociale varesino e del G.L.P.
presso la provincia di Varese.
Grazie alla sinergia con la UISP, dall'iniziale torneo a livello provinciale si è organizzata la manifestazione a
livello nazionale, appena conclusasi, "Matti per il calcio UISP 2008" che ha visto la presenza di 16 squadre
rappresentative di molte regioni italiane. Diverse sono state le partecipazioni ad eventi nazionali ed extra-regionali
(torneo nazionale "Partite con squadre del Piemonte e dell'Emilia-Romagna" e con la "Nazionale Scrittori
Italiani").
Mercoledì 11 marzo 2009 presso il Centro Diurno "Luvino" di Villa Maria - Luino si è svolta una manifestazione
dedicata a questa esperienza con la proiezione del video "Matti per il calcio" con la partecipazione di tutti i servizi
che hanno preso parte ai diversi eventi.
Riferimento: Isidoro Cioffi tel. 0332-607.315