venerdì 12 febbraio 2010

Inti-Illimani

Gli Inti-Illimani sono un gruppo vocale e strumentale cileno che si forma nel 1967 nell'ambito del movimento della Nueva Canción Chilena e tuttora attivo.
Il nome è composto da due parole: Inti (parola Quechua che significa sole) ed Illimani (nome Aymara di una cima della catena delle Ande). Costretti all'esilio in conseguenza del golpe cileno del 1973, rientrano in patria nel 1988 dove proseguono l'attività musicale anche attraverso un rinnovamento nel repertorio e nella composizione del gruppo stesso.

Indice

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La storia [modifica]

Il gruppo nasce nel 1967, all'interno dell'Università Tecnica di Santiago del Cile, con un continuo avvicendarsi di elementi al suo interno nei primi anni. Dopo le tournée in Sud America, arriva nel 1973 la prima in Europa durante la quale gli Inti Illimani divengono esuli forzati a causa del colpo di stato di Augusto Pinochet. L'esilio in Italia, dove ai membri del gruppo venne riconosciuto il diritto di asilo politico, durò dal 1973 al 1988. Il gruppo visse l'esilio inizialmente a Genzano di Roma per poi stabilirsi a Roma, da dove appoggiò le campagne per la restaurazione della democrazia nel paese d'origine.

Nel 1973 il gruppo è formato da:

e rimarrà tale per tutto il tempo dell'esilio; le uniche variazioni verranno dall'uscita di Jose Miguel Camus, sostituito nel 1978 da Marcelo Coulon, fratello del fondatore Jorge, e dall'inserimento di Renato Freyggang dal 1984. Da ricordare l'apporto del valente musicista venezuelano Jorge Ball, che farà parte del gruppo per circa 2 anni dal 1982 al 1984 e successivamente, a tappe alterne in altri periodi temporali.

Il gruppo inizialmente era capeggiato, musicalmente, da Horacio Salinas e, politicamente, da Jorge Coulon. Tra il 1998 ed il 2003, in tempi e circostanze diverse, quindi, dal gruppo fuoriescono tre componenti (José Seves, Horacio Durán e Horacio Salinas). Vengono rimpiazzati da Manuel Meriño (dagli Entrama), Cristián González e Juan Flores dagli Illapu.

Data l'importanza dei componenti fuoriusciti, si pone la questione di chi ha il diritto a mantenere il nome Inti-Illimani. Nel frattempo, i tre componenti fuoriusciti formano un proprio gruppo che chiamano Inti-Histórico.

Dal 2005 ci sono due gruppi:

  • Inti-Illimani (fratelli Coulon).
  • Inti-Histórico (José Seves, Horacio Durán e Horacio Salinas)

La musica [modifica]

Logo degli Inti-Illimani

Nel corso degli anni i sei giovani catalizzano insieme esperienze di vita, musicali, politiche e culturali, per produrre un ampio repertorio. Si caratterizzano per stile musicale e strumentazione, hanno preparazione tecnica e vocale notevole, sebbene abbiano spesso dichiarato di possedere una formazione autodidatta. Il tremolo eseguito con disinvoltura in Mis LLamitas è una tecnica che non viene sottovalutata neanche dai grandi maestri della chitarra classica.

Nella loro opera musicale i brani spaziano dalla caratterizzazione tipica della musica andina alla canzone rivoluzionaria, con un'ampia gamma di colorazioni intermedie, insolite ed originali.

Non si riesce tuttavia circoscrivere la loro produzione a una corrente artistica (come è avvenuto, ad esempio, nel rock o nella musica dei cantautori): musica e stile restano unici ed irripetuti, dando al gruppo una fama e una longevità di gran lunga superiori a quella del resto del movimento. L'attività musicale parte dall'arrangiamento di temi popolari e folkloristici, per prodursi poi in piccole opere autonome che sono, in alcuni casi, anche ben elaborate. Si può dire che la loro sia una continua ricerca di nuovi sviluppi, con un repertorio pieno di combinazioni armoniche ritmiche e stilistiche che pone ogni brano al centro di sé stesso; la varietà risulta perciò talmente ampia da non far notare il fatto che la struttura introduzione-strofe-ritornello è pressoché onnipresente con pochissime eccezioni, ma nelle pochissime eccezioni compaiono strutture sinfoniche ben orchestrate (volutamente non è stato usato il termine arrangiate).

Gli Inti-Illimani al "Galpón Víctor Jara" del 16 settembre 2008

Il repertorio dunque non si stabilizza intorno ad un modello tipo, non vi è la ricerca della combinazione che funziona o ottimale; al contrario mostra molte possibili combinazioni, spesso geniali, sviluppate dalla confluenza di ingredienti semplici ma saggiamente dosati. Anche nelle elaborazioni più ingenue o scontate la valorizzazione massima porta a piccoli grandi capolavori. Tutto ciò riguarda sia il discorso musicale di per sé sia le argomentazioni e la strumentazione. Infatti, nei primi anni, il parco strumenti del gruppo è pressoché statico e prossimi allo 'schema fisso' sono i ruoli vocali e strumentali. Nonostante questa staticità (comunque relativa) riescono a non ripetersi neanche nelle sonorità strumentali e vocali sfruttando al meglio le possibilità tecniche degli strumenti e della voce.

La loro padronanza della tecnica esecutiva ed arrangiativa, che ispirò una serie di artisti come i Grup Yorum, si esprime anche nel fatto che le sofisticazioni armoniche non sono sempre necessarie, stesso dicasi per i virtuosismi vocali. Se America Novia Mia ha una struttura ritmica ed armonica abbastanza semplice e le parti vocali non mostrano un'eccessiva elaborazione, non la si può di certo ritenere una canzone di facile esecuzione; anche alla luce del fatto che costituisce un pezzo di repertorio appartenente ad una fase non giovanile del gruppo si può ritenere qualcosa di più che una semplice messa in musica di un testo poetico. Soprattutto considerando la coda finale, tutt'altro che semplice o canonica. Non mancano poi esibizioni di coralità orchestrale (Patria prisionera, Canto a los caídos, La exiliada del Sur), di colorazione efficace e curata (La segunda independencia, Simón Bolívar, Carnevalito de la quebrada de Hamahuaca), di ricerca di tradizioni profonde nei brani (Señora Chichera, Flor de Sancayo).

Numerosi i brani allegri nella musica ma struggenti nei testi (Lamento dell'Indio, Taita Salasaca); altrettanto frequenti i brani strumentali, dedicati alle località (Alturas, Chiloe, Ramis).

Vengono prodotte anche strutture musicali complesse (Huajira, Canto a los caídos, Chiloe), brani che si evolvono in maniera sinfonica con strutture armoniche sapientemente dosate, con ritmo (musica)ritmi che non sono semplice accompagnamento di base, ma che vanno a costituire parte orchestrale.

Gli strumenti [modifica]

Gli Inti Illimani utilizzano un parco strumenti vario comprendente quelli provenienti dalla tradizione popolare: chitarra, tiple colombiano, charango, cuatro venezuelano, sikus, quena, rondador, bombo leguero, zampoña, maracas, guiro, quijada e pandereta, a cui si affiancano strumenti provenienti dalla musica colta come violoncello, contrabbasso e violino

Il Repertorio [modifica]

Nel suo repertorio il gruppo comprende, inizialmente, a fianco di brani e musiche tradizionali, molti brani di altri autori cileni come Violeta Parra e Víctor Jara.
Con gli anni inizia anche una produzione originale e l'utilizzo di testi di poeti come Pablo Neruda e Rafael Alberti

Discografia [modifica]

Dischi realizzati insieme ad altri artisti [modifica]

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